Project Description

Matera City of Culture

Categoria – Edificio Polifunzionale
Località – Matera
Anno – 2018
Team – Eleonora Mancini, Gianmarco Milo, Rocco Murro, Raffaele Di Loreto

Vicoli, piazze, corti, scale, grotte e tufo… questa l’immagine di città che Carlo Levi, negli anni 50, ha ripotato di Matera e dei suoi Sassi, questa l’immagine che il progetto ha voluto recuperare dalla memoria e calare nella contemporaneità.

L’approccio compositivo è stato ispirato dall’ascolto del luogo e dalla sua storia per tentare di realizzare un progetto fortemente radicato al contesto urbano. La forma del fabbricato, infatti, è stata determinata dalle direttrici degli assi viari esistenti e degli edifici circostanti. L’aspetto recupera l’immagine della grotta, per l’ingresso, e della roccia tufacea sfaccettata e irregolare, per la sua pelle.

Il progetto si sviluppa in vari volumi attorno ad una corte interna e attraversati da una cordonata. Così come accade nel resto della città, infatti, il complesso prevede una serie di edifici, corti e terrazze a diversa altezza, completamente o parzialmente annegate nella roccia, che si distinguono funzionalmente e morfologicamente.

Al piano terra, una soglia diaframmata individua l’ingresso principale dal quale si accede ad un ampio foyer concepito come un grande open space completamente aperto verso l’interno.

Al primo piano si sviluppa l’area relax con il bar-ristorante e con le sue pareti vetrate che permettono suggestivi scorci prospettici del contesto circostante.

Al secondo piano si accede al museo. Due sale di 200 mq flessibili, prive di elementi fissi che possano limitare in alcun modo il libero fluire del visitatore e in grado di ospitare qualsiasi allestimento museale. Lo spazio museale termina poi con un “cannochiale” che inquadra i caratteristici sassi della città.

L’altro corpo, invece, dalla forma più acuta, è interrato su un lato e ospita al piano terra due laboratori, uffici, locali tecnici e termina con un giardino di pietra, pensato per ospitare installazioni en-pleinair.

Un museo che vuole essere un “brano di città”, guarda il vecchio ma è proiettato verso il nuovo.